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«La musica, la mia favolosa ossessione»
Luca D’Alberto è un artista sorprendente. La sorpresa sta nel trovarlo sempre al fianco di grandi personaggi in vari campi, dal teatro alla danza o alla musica rock, senza vederne modificati negli anni né il carattere (fondamentalmente timido) né l’approccio alle cose che gli accadono intorno (allegro e spensierato, come sempre). L’espressione e i modi da eterno fanciullo, però, tradiscono le doti e il talento di un musicista colto, sensibile e raffinato. Ecco la sua (sorprendente) intervista-ritratto.
Luca D’Alberto, quando e come ha iniziato a suonare e perché?
«Ho iniziato da piccolissimo perché nella mia famiglia ci sono due meravigliose musiciste: mia madre e mia sorella. Ascoltandole suonare, chiesi di iniziare lo studio di uno strumento e scelsi la viola e il violino. Gli strumenti ad arco mi hanno sempre appassionato. Mi sono avvicinato anche alla Violectra 6 corde».
Esce per buttare i rifiuti e gli sparano in testa
Soltanto grazie a una Tac si è scoperto che aveva un proiettile nel cranio. Non è stato dunque un aneurisma, come sospettato all’inizio dai soccorritori, a provocare l’emorragia. Qualcuno gli ha sparato un colpo di pistola alla testa in strada mentre buttava la spazzatura nel cassonetto. Un motivo, apparentemente, non c’è.
È un vero mistero quello che ruota intorno al ferimento di Carlo Pavone, 42 anni, imprenditore del settore informatico , incensurato e senza problemi economici, attualmente ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Pescara, in rianimazione. L’uomo è stato trovato mercoledì sera verso le 21.15, in viale De Gasperi, a Montesilvano.
Un chitarrista teramano tra i grandi del blues
Non sono molti i chitarristi italiani che possono dire di aver suonato con leggende del blues come Bob Stroger, Willie “Big Eyes” Smith (il batterista di Muddy Waters), Jimmy Burns o J.W. Williams. Lui, Luca Giordano, abruzzese doc, a soli 33 anni può dirlo forte anche se la sua fama ha percorso più rapidamente il circuito dei locali e dei festival statunitensi che la sua provincia di nascita, ciò che lui stesso chiama il “nido”: Teramo. Chi l’avrebbe mai detto che questo ragazzo mingherlino e con la barba un po’ incolta, sempre sorridente ma fondamentalmente timido, sarebbe diventato un punto di riferimento, almeno negli States, tra i fedeli della musica nera per antonomasia, la cosiddetta “musica del diavolo”, il blues. Pazienza, in attesa che la sua città se ne accorga e gli conceda gli onori che merita (a proposito, il suo prossimo concerto a Teramo è fissato per il 1° dicembre, insieme al noto armonicista Marco Pandolfi), vi forniamo un suo gradevole ritratto.
Un pittore che ama il pastello e odia le cornici
Marino Melarangelo è un pittore che apprezzo molto e che avrei voluto intervistare da tempo. Mi pento di non averlo fatto prima perché, solo ora, ho avuto la possibilità di scoprire un artista profondo, consapevole, alla continua ricerca di sé. Ho anche visitato il suo studio, dove l’arte di famiglia trasuda da ogni angolo, e ammirato i suoi lavori. Che mettono al bando i colori e danno spazio solo alla miscela di bianco e nero. La sua pittura, originalissima, è puro sogno ma non potrebbe fare a meno della realtà da cui sempre prende spunto.
Fratello e sorella prendono i voti insieme
Le ha tagliato i capelli con dolcezza, come soltanto una persona cara sa fare. Lei ha accolto quel gesto con un sorriso riconoscente e ha iniziato felice il suo nuovo cammino. La cerimonia solenne, seguita da parecchi sguardi (quelli di parenti e amici commossi ma anche di alcuni curiosi) e illuminata dai flash di chi immortalava il singolare evento, si è svolta domenica all’interno del Duomo di Teramo. Qui Giuseppe e Concetta Altizii, fratello e sorella, 33 anni e un passato da studente di ingegneria lui, 31 anni e una laurea in Scienze della Formazione nel cassetto lei, hanno preso i voti insieme, nella città dove sono nati e cresciuti e dove, quasi quindici anni fa, hanno ricevuto la «chiamata». Da allora un lungo percorso di fede culminato nella decisione di diventare rispettivamente frate francescano e clarissa. Un destino analogo a quello di un illustre santo, San Berardo, patrono della città, e di Santa Colomba, anche loro fratello e sorella.
Nido di tartarughe rare, spiaggia chiusa
Un evento straordinario, quasi un miracolo, che ha obbligato il sindaco, Enio Pavone, a vietare temporaneamente la balneazione e il transito nel tratto di spiaggia interessato. Accade a Roseto degli Abruzzi, località balneare in provincia di Teramo nota per custodire la riserva naturalistica del Borsacchio. Per caso, pochi giorni fa, è stato scoperto sulla battigia, a pochi passi dagli ombrelloni, un nido di tartarughe marine della specie «Caretta caretta», protetta e a rischio estinzione.
Un avvenimento raro, dicono gli esperti, soprattutto in una zona così antropizzata. Dopo il recupero della prima tartaruga, sono finora stati immessi in acqua oltre venti esemplari. L’ultimo nella serata di ieri, mentre altre uova sono pronte alla schiusa.
Teramo, il grazie di Gabrielli ai volontari
«Se il volontariato di protezione civile non ci fosse, dovremmo inventarlo… Gli oltre ottocentomila volontari sono uomini e donne che, gratuitamente e generosamente, mettono tempo, energie e conoscenze a disposizione della propria comunità. La loro forza risiede, oltre che nella gratuità, nella formazione e nella preparazione costante e continua: ogni giorno, con passione e impegno, contribuiscono a migliorare la vita di tutti». Sono alcuni dei passaggi più significativi del lungo messaggio che Franco Gabrielli, capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, ha inviato ai volontari teramani in occasione del Premio Volontariato in programma domani. L’intervento è stato pubblicato integralmente da “Cuore volontario”, magazine del CSV di Teramo, che ha dedicato alle associazioni teramane di protezione civile un numero speciale che sarà distribuito in occasione della manifestazione.
Il fumettista italiano che fa impazzire i francesi
C’è chi lo descrive come il nuovo Manara (di cui peraltro è amico) ma lui, Adriano De Vincentiis, disegnatore teramano molto apprezzato in Francia e in altri Paesi oltre che nel circuito di appassionati nostrani, rifiuta le etichette. Di certo si può dire che la sua matita riesce a incantare al pari di quella del grande artista a cui qualcuno lo vorrebbe accostare. De Vincentiis, che viene dallo stesso liceo (artistico) teramano in cui si sono fatti le ossa altri talenti della sua generazione (vedi Cristiano Donzelli o Carmine Di Giandomenico) è uno che riflette molto prima di pensare e non dà mai risposte scontate. Definirlo un anticonformista sarebbe riduttivo. Lasciamo che siano le sue stesse parole a fornircene il ritratto.
La regina dei pattini che ha fatto sognare l’Italia
Il suo sorriso e la sua ironia nascondono una tenacia e una capacità di autocontrollo che in pochi, nella storia dello sport, hanno saputo dimostrare. Lei, Raffaella Del Vinaccio, la pluricampionessa del mondo di pattinaggio artistico su rotelle che ha regalato all’Abruzzo e all’Italia, tra gli anni Ottanta e i Novanta, i massimi riconoscimenti assegnati a questa disciplina (l’ideale erede oggi è Debora Sbei, anche lei abruzzese), aveva forse questo di spettacolare: in gara non perdeva mai il controllo. Provate a cercare qualche video delle sue esibizioni e vi accorgerete, anche con occhi inesperti, che “Raffa” (così la chiamavano tutti) era assolutamente perfetta. Questione di allenamento, dice lei. Questione di talento, diciamo noi, e di una forza straordinaria che ha portato una ragazza teramana a strappare agli americani il dominio prima incontrastato nella specialità.
Avezzano stampa il marso, la moneta anticrisi
Ad Avezzano, in provincia dell’Aquila, i nuovi acquisti si faranno con il marso (dal nome dell’area abruzzese conosciuta come Marsica), moneta «coniata» dal Comune a beneficio dei propri cittadini. L’intenzione è di rilanciare l’economia locale, in particolare il settore agroalimentare, e dare un po’ di respiro ai negozi di vicinato nella battaglia quotidiana contro la crisi. Il marso, che dovrebbe entrare in circolazione entro la fine dell’anno, sarà una moneta-non moneta: non potrà essere incassata né convertita (in quanto non sostituisce l’euro) e sarà valida esclusivamente nel circuito dei commercianti locali. Versati insieme agli euro, i marso daranno diritto a uno sconto e il negoziante che li riceverà potrà spenderli a sua volta in altri esercizi della città. L’idea si è concretizzata con l’adesione dell’amministrazione comunale al progetto dell’associazione Arcipelago Scec (acronimo di Solidarietà che cammina), che riunisce altri esperimenti di questo tipo in Italia (ad esempio a Napoli, Crotone e nella Parma del sindaco grillino Federico Pizzarotti, ma si contano iniziative anche in Toscana e in Sardegna).