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Chiodi su ripresa, sanità, rifiuti e inchieste
Di seguito l’intervista rilasciata dal presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, al magazine “Unindustria” di Confindustria Teramo e pubblicata nel numero di febbraio in corso di distribuzione.
Presidente Chiodi, lei propone un Patto per l’Abruzzo: è più alto il sacrificio che chiede al sistema produttivo o il beneficio che promette?
«Il Patto per l’Abruzzo è lo strumento che è nato per contribuire alla ripresa dello sviluppo in questa regione. Questa è l’idea che abbiamo del Patto e su questa impostazione intendiamo andare avanti…» Continua la lettura »
D’Alfonso in Parlamento se Marini dirà sì
Nel panorama, abbastanza modesto, dell’iniziativa politica di centrosinistra in Abruzzo, c’è qualcosa che si fa notare. Questa cosa, anche se qualcuno preferirebbe nasconderla, si chiama Luciano D’Alfonso.
E dire “cosa” conviene perché – lungi dal voler sminuire l’alto concetto legato al sostantivo persona – l’ex sindaco di Pescara (ed ex candidato governatore “in pectore” della bottega Pd & C.) è sempre stato qualcosa di più di un nome per una candidatura. O di un politico per un programma. Sin da quando, ancora vestito coi calzoni corti, studiava nelle aule della Dc come si fa a diventare un nocchiero lungimirante e ascoltato. Soprattutto ascoltato.
Abruzzo color petrolio? Il rischio esiste
Esiste il rischio che la regione verde d’Europa diventi terra di conquista per i “cercatori” di oro nero? Sì, stando a quanto raccontato dal docente universitario Enzo Di Salvatore in “Abruzzo color petrolio. Breve viaggio nel caos giuridico degli idrocarburi” (Palumbi Edizioni – Teramo – con prefazione di Dacia Maraini – pp. 160), un libro che, con taglio divulgativo, si propone di informare i cittadini abruzzesi su un problema che da anni, ormai, affligge la nostra regione.
Il libro sta riscuotendo interesse e consensi proprio nel momento in cui la discussione intorno al problema del petrolio, in Abruzzo, si riaccende in modo aspro: da un lato Confindustria e sindacati (Uil, Cisl, Ugl); dall’altro le associazioni ambientaliste. In mezzo, naturalmente, c’è la politica.
Nonna Clementina, il volontariato visto a 109 anni
Nonna Clementina, abruzzese di Montorio al Vomano, testimonial d’eccezione con i suoi 109 anni (è tra i 66 italiani più longevi d’Italia), racconta nel corso di un’intervista il volontariato, ovvero la galassia della solidarietà e della fraternità. Il fiore all’occhiello dell’aiuto a chi ha bisogno, in qualsiasi momento e in qualsiasi circostanza. Ma che non c’era ai suoi tempi.
Com’era il volontariato, nonna Clementina, ai tuoi tempi?
“Il volontariato non si usava prima. Io non l’ho fatto mai. Eravamo egoisti chissà. O forse ne avevamo bisogno noi. Oggi è più bella la vita per tutto; ora si vive da signori, mentre a quell’epoca no. Noi non sentivamo la mancanza di tante cose, non conoscevamo le comodità di oggi”.
Il jazz abruzzese che scala le classifiche in Giappone
Ha la passione per il jazz, suona il pianoforte da una vita, compone canzoni. I suoi brani sono cantati da noti personaggi del mondo della musica come Mario Biondi, Gino Vannelli, Fabio Concato, Iva Zanicchi e Peppe Servillo. Incide anche per l’etichetta giapponese Atelier Sawano e l’ultimo suo lavoro (Luna del sud) è stato per una settimana, dal 19 al 25 gennaio, nella classifica Billboard giapponese tra gli “Hot Shot Discs”, cioè i dischi più richiesti. Segni particolari: non dimostra i suoi quaranta anni compiuti.
Se infatti chi scrive torna indietro con la memoria agli anni ‘90, quando il musicista di cui parliamo organizzava l’Interamnia Jazz Festival insieme all’amico Ernesto Di Nicola (una persona intelligente ed amabile che ora purtroppo non c’è più), si accorge che il tempo passa inesorabilmente ma non per alcuni.
Il cuore di Fabrizio che batteva nel corpo di Fernando
Chi vive a Roseto conosce bene quel negozio in pieno centro dove trovi di tutto legato all’elettricità. E’ rimasto il “negozio di Fernando” anche se oggi, dopo la morte, è gestito dalla figlia Cristiana e dove incontri spesso la signora Natalina,la signora Orfini. Entra mentre inizio a parlare con Cristiana, chiede perché di quel block notes e quando scopre che sono lì per raccontare il primo trapianto di cuore ad un abruzzese, suo marito, cortesemente risponde ”Umbè io mi allontano, ho la tristezza nel cuore oggi. Mi ha appena chiamata la mamma di Fabrizio, ho parlato come sempre tanto con lei”.
Fabrizio è morto il 14 gennaio 1987. Così dice il certificato ma in realtà ha dato la vita a Fernando fino al 2006 giorno della morte del signor Orfini. Oggi grazie alle leggi, alla sensibilità personale, alla comunicazione è sicuramente meno complicato trovare un donatore di cuore . Ventitré anni fa era un’altra cosa. La medicina era indietro di due decenni, la mentalità anche. E allora quella mamma di Fabrizio, quella telefonata scambiata da ventitré anni con la signora Natalina assumono valore di storia pionieristica. Fernando Orfini esperto massimo di impianti elettrici da sempre cominciò a non sentirsi bene un decina di anni prima. “Aveva quarantacinque anni” ci dice la figlia Cristiana” per un po’ andò avanti con le medicine poi , lo ricordo benissimo era sempre più affaticato”.
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Buona lettura!
Nicola Catenaro