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Armi e bussole impazzite, il mistero di Scanno
Il livello dell’acqua sceso di almeno sei metri in meno di un anno, le bussole dei sommozzatori impazzite, un oggetto non identificato sepolto nel fondale e, infine, armi e munizioni dell’ultima guerra che riaffiorano dopo quasi settant’anni. Se non fosse per la concretezza dei suoi abitanti, i quali respingono fantasiose ipotesi stile Loch Ness, si direbbe che cose strane accadono a Scanno e nei dintorni dell’omonimo lago abruzzese, il più grande della regione, formatosi a causa di una frana migliaia di anni fa.
Si tratta di episodi, rassicurano gli amministratori locali, che però non fanno dormire sonni tranquilli alla popolazione. Come la moria di pesci di quattro anni fa, un episodio anche quello ed ora per fortuna solo un ricordo. Il problema dell’acqua è grave ed urgente.
Costretto a pagare tasse su soldi mai ricevuti
Commerciante vince la causa per danni contro il Comune, l’ente fa ricorso e ottiene la sospensione del pagamento ma l’Agenzia delle Entrate intima ugualmente al primo di versare l’imposta di registro sulle somme mai ricevute. Il Comune, a sorpresa, interviene e paga al suo posto.
È la singolare vicenda di cui è stato protagonista il titolare di un ingrosso di frutta e verdura di Teramo, Giuseppe Panichi, al quale l’Agenzia delle Entrate ha recapitato una cartella esattoriale di ben 62.383 euro. Sono le tasse applicate sui due milioni di euro che il tribunale cittadino gli ha riconosciuto con sentenza nella causa contro l’amministrazione. Ma questi soldi non sono mai arrivati nelle sue tasche.
Teramo, sequestrato centro di fecondazione assistita
Un intero reparto sotto sequestro per mancanza di autorizzazioni. Questa mattina i carabinieri del Nas e la Guardia di Finanza hanno sequestrato la divisione di fecondazione assistita della Asl di Teramo in seguito all’inchiesta condotta dal pubblico ministero Davide Rosati.
Il centro, aperto meno di un anno fa all’interno del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale cittadino, mancherebbe dell’autorizzazione richiesta da tempo alla Regione Abruzzo e dell’iscrizione, obbligatoria, nel registro tenuto dall’Istituto superiore di sanità. Gli indagati, attualmente, sarebbero il responsabile del centro, Francesco Ciarrocchi, il manager dell’Asl, Giustino Varrassi, e altre figure apicali dell’Azienda sanitaria.
I cittadini di Opi “abusivi” a casa loro
Svegliarsi e scoprirsi occupanti abusivi della propria casa. Per gli abitanti di Opi, paese dell’Aquilano situato al centro del Parco nazionale d’Abruzzo, l’incubo che agitava i sonni degli avi è diventato realtà. La verifica demaniale, avviata dal Comune in ossequio a una legge regionale del 1988 e conclusasi solo di recente, ha accertato che quasi l’intero territorio di Opi apparteneva ai Borbone ed è passato successivamente nella proprietà dello Stato.
È scritto nel catasto onciario di Napoli, risalente al Settecento. I proprietari di appartamenti e terreni dovranno ora pagare un obolo all’amministrazione comunale per legittimare un diritto , tramandato di generazione in generazione, che pensavano fosse acquisito.
Delitto Melania, il padre attacca i periti
«Non mi piace il tecnicismo che sta subentrando nel processo, io sono per la giustizia e spero di poterci continuare a credere. Che Salvatore sia colpevole siamo sicuri al cento per cento e le prove ci sono. Si evince chiaramente che lui vuole soltanto salvare se stesso». Lo ha dichiarato a Corriere.it, a margine dell’udienza in corso nell’aula «Falcone e Borsellino» del tribunale di Teramo, Gennaro Rea, papà di Melania. Lo sfogo si riferisce all’esito delle perizie depositate dall’anatomopatologo Gian Luca Bruno e dalla genetista Sara Gino, nominati dal gup Marina Tommolini affinché accertassero l’ora esatta della morte della donna. Il risultato, infatti, è stato che non si può stabilire l’ora esatta ma solo il giorno, cioè il 18 aprile 2011.
L’altro perito, l’entomologo Stefano Vanin, analizzando le larve, è giunto invece alla conclusione che sia stata uccisa quando era ancora giorno.
Messe e fiori per l’anonimo che nessuno riconobbe
Era un giovane di circa trentacinque anni, statura media, capelli ricci e neri. Indossava una giacca verde a quadri taglia 48 e portava scarpe numero 42. Non aveva soldi né documenti addosso. Nel portafogli, solo un piccolo pettine e un santino della Madonna di Loreto. La sua vita è finita sotto le ruote di un treno una domenica pomeriggio di quindici anni fa, intorno alle 14, sulla linea ferroviaria Ancona-Pescara, nei pressi di Roseto degli Abruzzi.
Pioveva a dirotto e il recupero della salma fu piuttosto complesso. Disgrazia o suicidio? L’interrogativo è ancora aperto. Certo è che la sua identità (il viso era completamente sfigurato) è rimasta ignota e nessuno ha mai reclamato il suo corpo. C’è tuttavia chi, pur non avendolo mai conosciuto, ha fatto apporre una lapide sulla sua tomba e da quindici anni gli porta fiori freschi e fa dire messe in sua memoria.
Il paese rinato grazie ai matrimoni degli stranieri
Dal “coma profondo” in cui versavano le piccole attività del centro storico alla nascita di nuove botteghe e al risvegliarsi dei mestieri. Il tutto grazie al matrimonio. Petritoli, un borgo marchigiano di circa 2.500 abitanti in provincia di Fermo, si è improvvisamente risvegliato dopo aver scoperto il business legato alle nozze di stranieri in Italia. Da cinque anni, per pronunciare il fatidico sì, arrivano in questo paesino da ogni parte del mondo: Europa, Russia, Australia, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Cina. Sono gli “immigrati delle nozze”. Finora un centinaio di coppie, con al seguito un minimo di cinquanta invitati ciascuna.
Molto richiesta come cornice è la Torre Civica. Il registro all’ingresso ha raccolto undicimila firme. Tante, per una località che stava morendo. I petritolesi non sanno spiegarsi questo boom. «Il tutto è nato quasi per caso – racconta a Corriere.it il sindaco, Luca Tomassini– grazie ad alcuni operatori turistici del nord Europa, residenti a Petritoli, che dopo il matrimonio di una coppia di giovani tedeschi hanno pubblicizzato l’evento e il luogo anche oltre i confini nazionali».
Orso marsicano, cuccioli-speranza nel Parco
Dieci mesi fa si parlava di rischio estinzione, oggi per l’orso marsicano i tempi sono cambiati e sembra essere tornato il sereno. Le buone notizie arrivano dalle ultime operazioni di censimento delle femmine con piccoli, iniziate alcuni giorni fa dal Parco nazionale d’Abruzzo nell’ambito del progetto Life Arctos: sono stati contati otto nuovi cuccioli e probabilmente si arriverà a undici se sarà confermato l’avvistamento di tre orsetti sui rilievi delle Mainarde, tra le province di Frosinone e Isernia.
Gli otto cuccioli di cui si ha finora certezza sono al seguito di quattro femmine, delle quali due sono diventate mamme per la prima volta. Anche se le orse non partoriscono tutti gli anni e quindi possono esserci periodi più prolifici di altri, gli esperti dicono che questa è «un’annata eccezionale». Il censimento proseguirà fino a metà settembre, dunque il quadro potrebbe migliorare. Niente a che vedere, in ogni caso, con il minimo storico raggiunto nel 2011, con soli tre cuccioli avvistati. Un annus horribilis, quello passato, che fece registrare anche l’aumento della mortalità dell’orso per cause riconducibili all’uomo.
Benzina a prezzo di costo contro lo spopolamento
Una stazione di rifornimento self-service, con carburante a prezzi di costo per contrastare lo spopolamento del paese e della montagna: è quella inaugurata dall’amministrazione comunale di Cortino, borgo montano della provincia di Teramo con poco più di 700 anime. Da qualche settimana, in Abruzzo, questa scelta sembra essere diventata il simbolo della lotta contro l’abbandono sempre più frequente delle aree interne.
Il sindaco, Gabriele Minosse, ci crede fortemente. «Preferiamo finanziare queste iniziative piuttosto che Pro Loco e manifestazioni. Queste zone rischiano davvero di morire senza un adeguato sostegno. Noi vogliamo invece invogliare le persone a restare e lo stiamo facendo con ogni mezzo possibile».
Realizzata con il contributo del Bim, consorzio di Comuni del Teramano, la stazione denominata «Cortin-Oil» ha un proprio regolamento che prevede, per i residenti e i proprietari (o i semplici possessori) di case a Cortino, l’attivazione del servizio tramite tessera prepagata.
L’Aquila, isolatori sismici irregolari nelle new town
Le 19 new town del progetto CASE, assegnate dalla Protezione civile alle famiglie aquilane dopo il sisma del 6 aprile 2009, non sarebbero a prova di terremoto. Una perizia disposta dal giudice per le indagini preliminari Marco Billi ha infatti rilevato irregolarità negli isolatori antisismici installati sotto le piastre di cemento armato delle abitazioni. I problemi sono emersi dopo le prove, effettuate nei laboratori di Torino, Alessandria e San Diego (California), su nove isolatori campione. Uno di questi, durante i test, si è addirittura rotto.
La perizia, curata dall’ingegner Alessandro De Stefano del Politecnico di Torino, è stata disposta nell’ambito dell’inchiesta della Procura aquilana che attualmente vede indagate sei persone per turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture.