L’Abruzzo di una volta negli scatti di Ashby
Ai primi del ‘900, l’archeologo inglese Thomas Ashby intraprese sei viaggi in Abruzzo lasciandoci una meravigliosa collezione di fotografie, rimaste inedite fino a noi. Una mostra, inaugurata a L’Aquila sabato pomeriggio, ce le mostra in tutto il loro fascino.
Lo sguardo di Ashby colpisce perché va molto oltre l’archeologia, l’antropologia e l’architettura.
L’Abruzzo che lui cerca e trova, percorrendolo a piedi e in bicicletta, è il luogo dove, accanto alle pietre e ai reperti delle vestigia romane, vi deve ancora essere quella cultura che delle pietre è la continuazione, l’autentica durata.
Una cultura da registrare in fretta – con mezzi nuovi come la fotografia – e accuratamente – con trascrizioni, interviste, appunti – perché, Ashby lo sa bene, presto sarà cancellata dall’avvento della modernità.
Nato dalla collaborazione della British School at Rome e Ad.Venture srl, “Ashby e l’Abruzzo” è un progetto di mostra itinerante che propone 75 immagini fotografiche, stampate con l’antica tecnica al carbone.
E’ stata allestita ed è visitabile dall’11 giugno al Chiostro di S. Domenico de L’Aquila, dal 23 luglio all’Aurum di Pescara e poi in agosto al Museo Civico dell’Annunziata di Sulmona, in ottobre al Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo di Chieti e in dicembre al Museo Civico Archeologico di Teramo.
E’ inoltre pubblicato da Silvana Editoriale il volume “Thomas Ashby Viaggi in Abruzzo 1901/1923 ”, a cura di Vienna Tordone e realizzato in collaborazione con l’Università d’Annunzio di Chieti.
Sono infine distribuiti in mostra tre portfolio tematici, contenenti ciascuno otto immagini di grande formato e introdotti da testi di Franco La Cecla, dedicati a L’Aquila, Riti e miti, Abruzzo.