Tarullo conquista il Belgio con le canzoni abruzzesi
In questo momento storico assistiamo ad una omologazione culturale in cui sembra debba regnare un’unica disciplina. In particolare, nella musica siamo invasi da tempo da canzoni pop americani o inglesi di cui, nella maggior parte dei casi, non capiamo il testo. Questo è anche l’orientamento di molti artisti italiani che rinunciano alla propria lingua cercando di infondere un fascino internazionale e rischiando di essere la brutta copia di qualcuno. D’altro canto, in tutti i sensi, c’è chi recupera vecchie canzoni popolari cercando di modernizzarle con una musica attuale e accessibile anche alle nuove generazioni. È il caso di Adriano Tarullo, un cantautore abruzzese che coniuga versi dialettali al folk-rock e il blues, chiamato in una rassegna musicale in Belgio proprio per la sua particolarità musicale e linguistica.
La manifestazione, chiamata Voxteris, si è svolta il 19 maggio a San Nicolas, una cittadina di circa ventimila abitanti poco distante da Liegi e in cui sono in tanti a vantare un’origine italiana a causa dell’immigrazione verificatasi nella metà dello scorso secolo e legata al lavoro nelle miniere del carbone.
Proprio questo è il tema che ispira Voxteris, festival svolto nel luogo dove prima si estraeva il carbone. Oggi, dove sono rimaste le piccole montagne di carbone, i Terills, è nata una riserva naturale nella quale è presente un centro di accoglienza al cui interno esiste un museo dedicato al lavoro dei minatori.
La rassegna musicale è nata dall’idea del cantautore belga Michel Azais che, con l’appoggio delle istituzioni e delle associazioni locali, ha portato avanti il progetto nel quale è stato possibile riunire diversi artisti europei in rappresentanza delle varie etnie presenti nel territorio legate all’immigrazione dei minatori: Rafa Lorenzo per la Spagna; Antonio Sustelo per il Portogallo; Michel Azaïs,organizzatore del festival, per il Belgio; Günter Hochgürtel per la Germania; Paul Van Loo per l’Olanda; Santo Baraccato e Adriano Tarullo per l’Italia. Baraccato è un abitante belga dalle origine siciliane mentre Tarullo rappresenta di fatto i tanti abruzzesi nel Belgio che, di generazione in generazione, tramandano con orgoglio l’appartenenza alla propria terra.
Ogni cantautore si è esibito all’interno di una serata proponendo due canzoni di cui una popolare e l’altra di propria composizione. Adriano Tarullo, accompagnato al basso da Maurizio Di Vitto, ha cantato e suonato con la chitarra la popolare Vola vola vola in una sua personale rivisitazione e Remenì, un suo brano blues dialettale il quale è possibile scaricare gratuitamente dal sito http://www.canzoniabruzzesi.com. Nel finale tutti i presenti hanno intonato la canzone Voxteris, composta dal cantautore belga Michel Azais. Ogni artista è stato chiamato a scrivere e cantare una strofa della canzone nel proprio dialetto affrontando il tema dell’immigrazione nelle miniere. Nel corso della manifestazione è stato anche possibile gustare piatti tipici dell’Abruzzo grazie alla presenza di un’associazione di abruzzesi in Belgio, che ha reso ancor migliore l’atmosfera di cordialità che Tarullo ha sottolineato al suo ritorno: «Per quello che mi riguarda è stata un esperienza molto piacevole, uno scambio di culture in un ambiente molto accogliente e familiare dove forte è la voglia di incontrarsi e divulgare la propria entità».
Per informazioni:
Sito: http://www.canzoniabruzzesi.com
Sito evento: www.voxteris.com
Video dell’evento su Youtube: http://www.youtube.com/watch?v=KBMMYcTOdhs