Il genio dello storyboard sbarca anche sul «Corriere»
Il genio dellostoryboard, la sceneggiatura disegnata che precede l’avvio delle riprese di un film, è italiano e si chiama Cristiano Donzelli. A lui si sono affidati registi del calibro di Martin Scorsese, Ridley Scott e Spike Lee. Ha collaborato con otto premi Oscar, tra scenografi, sceneggiatori e registi. Ultimamente è stato al fianco di Gabriele Salvatores in «Educazione siberiana», di Paul Haggis nelle riprese di «Third person» e dell’italiano Alessandro Siani ne «Il Principe abusivo».
Nato in provincia di Teramo, dove vive a due passi dal mare, Donzelli ha 43 anni ed è figlio di commercianti. Ha letteralmente bruciato le tappe della sua carriera dopo essersi trasferito negli Stati Uniti nel 1995. A dargli qualche buona dritta, prima della partenza, fu il disegnatore argentino Oscar Chichoni, autore delle copertine de «L’Eternauta», storica rivista di fumetti.
«Seguendo i suoi consigli, io e il mio amico Adriano De Vincentiis, disegnatore anche lui, ci stabilimmo a Los Angeles e iniziammo a darci da fare». È feeling immediato tra il cinema americano e la matita di Donzelli, che viene subito ingaggiato dalla Paramount Pictures e collabora con lo scenografo premio Oscar Eugenio Zanetti. Tornato in Italia, partecipa ad alcuni progetti Rai insieme al regista televisivo Alberto Negrin, a cui ancora oggi è molto grato. «Mi ha insegnato come si traduce una sceneggiatura in un film» dice.
Nel suo percorso, altre significative esperienze. Donzelli ha lavorato con lo scenografo premio Oscar Dante Ferretti, ha realizzato i disegni del film «The Haunting» prodotto da Steven Spielberg e diretto da Jan De Bont, ha curato gli storyboard per le scenografie del film «Gangs of New York» di Scorsese. In seguito, è stato chiamato da Ridley Scott a Londra per «Le Crociate» (titolo originale, «The Kingdom of Heaven»). Più recente la collaborazione con Spike Lee per «Miracolo a Sant’Anna». Parallelamente, ha intrapreso l’attività di regista per spot pubblicitari, video musicali e cortometraggi. Ha anche scritto, prodotto e diretto «una Storia di Lupi», un film di 27 minuti ambientato in Abruzzo e con Franco Nero come protagonista.
Donzelli dice di aver raggiunto questi traguardi semplicemente seguendo la passione per i fumetti e il cinema. Da ragazzo divorava le tavole di Moebius, Enki Bilal, Juan Gimenez. E faceva incetta delle storie di Dylan Dog, «l’indagatore dell’incubo». Da poco ha abbinato all’attività di illustratore anche quella di docente al centro sperimentale di cinematografia di Roma e alla facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo. Ripete che il cinema sta attraversando un periodo difficile ma non vuole per questo scoraggiare nessuno: «Per realizzare i propri sogni, bisogna essere disposti anche a trasferirsi all’estero». Come ha fatto lui, senza dimenticare le proprie radici. In questi giorni sta preparando un cortometraggio che ha come sfondo il terremoto dell’Aquila. «È una favola moderna e s’intitolerà ‘Il miracolo degli Zigos’. Racconterò le storie di tre persone e di come le loro vite sono cambiate dopo il sisma».
Nicola Catenaro
Da Corriere.it del 4 aprile 2013
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