«Capotreno ferma il convoglio per fare la spesa»
Capotreno scende dal convoglio per fare la spesa al supermercato vicino alla stazione. E scatena la rabbia e l’indignazione dei pendolari in attesa di ripartire. Alcuni di loro, dopo aver appreso la causa del prolungarsi della sosta e aver visto con i propri occhi l’uomo tornare al lavoro con la busta in mano, hanno preso carta e penna e denunciato l’accaduto con una lettera aperta all’Ansa.
I fatti, secondo quanto si è appreso solo in questi giorni, si sono svolti lo scorso 8 aprile a Venafro, in provincia di Isernia, sul treno 2413 partito alle 17,35 da Roma Termini e diretto a Campobasso. Un episodio surreale, che ha costretto Trenitalia ad aprire un’indagine interna per verificare la vicenda e, contemporaneamente, ad annunciare provvedimenti nei confronti del capotreno se quanto segnalato dagli utenti troverà puntuale conferma.
«Raggiunta la stazione di Venafro con qualche minuto di ritardo – scrivono nella lettera i pendolari – abbiamo notato che il treno non riprendeva la corsa benché avesse ottenuto il segnale verde per proseguire alla volta di Isernia». A quel punto i passeggeri hanno chiesto spiegazioni al macchinista che, in un primo momento, ha sviato la domanda con la fatidica frase “problemi tecnici”. Poi, però, man mano che i dubbi dei viaggiatori crescevano, ha annunciato che il capotreno aveva avuto un malore ed era stato costretto ad abbandonare il convoglio. «Non siamo bestie – proseguono ironicamente i pendolari – e così la commozione e la preoccupazione per lo stato di salute del malcapitato capotreno hanno pervaso gli astanti».
All’ansia, però, si sostituisce immediatamente la rabbia quando «dai vetri del treno si intravede il capotreno che, fischiettando, si incammina con estrema tranquillità verso il vagone di coda portando con sé…la busta della spesa appena fatta nel supermercato limitrofo». Alle proteste sarebbero seguite, sempre secondo il resoconto dei passeggeri, le rassicurazioni circa la scarsa influenza dell’episodio ai fini dell’orario. Nulla, però, è servito a placare la rabbia degli utenti. «Questo che in se è un banale episodio di malcostume è proprio lo stato in cui versa il nostro servizio ferroviario regionale» è la loro conclusione, nero su bianco.
Le Ferrovie dello Stato hanno avviato i necessari approfondimenti e, in una nota inviata a «I Fatti del Nuovo Molise», commentando la notizia rimbalzata anche su altri quotidiani locali e l’ «insolito» comportamento del capotreno stigmatizzato dai pendolari, spiegano che «se gli accertamenti confermeranno quanto emerge nella lettera, Trenitalia, che si scusa fin d’ora con i viaggiatori, adotterà nei confronti del capotreno i provvedimenti disciplinari previsti dal contratto di lavoro. L’inadeguato comportamento del capotreno, denunciato nella lettera, non è infatti conforme né agli obblighi che contraddistinguono la sua attività né alla formazione professionale ricevuta».
Nicola Catenaro
Da Corriere.it del 23 aprile 2013
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