Archivio per Giugno 2013
Malfatti (ex La Crus) all’ombra della Torre
Cesare Malfatti in concerto a Pineto il 28 giugno. Il cantautore milanese presenterà in anteprima per l’Abruzzo il secondo lavoro da solista ‘Due anni dopo’ pubblicato ad aprile di quest’anno. Il concerto – organizzato dalla Compagnia teatrale dei Merli Bianchi di Giulianova e dall’Area Marina Protetta Torre del Cerrano – si terrà a partire dalle 21 nella suggestiva location dei giardini della Torre cinquecentesca. Malfatti sarà accompagnato alla seconda voce da Stefania Giarlotta.
“Due anni dopo” raccoglie gli undici brani del debutto discografico da solista di Cesare Malfatti (nel 2011) e due inediti. Le tracce sono state tutte reincise in studio con la partecipazione di artisti del calibro di Dodo Nkishi (Mouse on Mars) alla batteria, Giovanni Ferrario (Micevice, J.Parish&P.J.Harvey) al basso, Manuel Agnelli (Afterhours) al piano, Vincenzo Di Silvestro al violino e Stefania Giarlotta alla seconda voce.
Ortona, porto vietato agli scaricatori laureati
Un corso di formazione gratuito, la speranza di trovare un lavoro nel deserto delle opportunità, la delusione e il dubbio di essere stati esclusi perché laureati o, peggio, donne. Dubbio che gli organizzatori si sono affrettati immediatamente a fugare. È accaduto ad Ortona, in provincia di Chieti, dove per il corso di “addetto alla movimentazione carichi merci portuali”, che molto sa dell’antico mestiere dello scaricatore di porto, hanno presentato la propria candidatura (anche da fuori Abruzzo) 105 disoccupati. Uomini e anche donne. Età media, 25 anni. Tra gli aspiranti corsisti, alcuni laureati in Giurisprudenza e Ingegneria.
Ad organizzare il corso, destinato a chi ha perso un lavoro o non ce l’ha mai avuto (una platea di quindici disoccupati o inoccupati, poi saliti a ventuno), è stata la “Rete portuale” di Ortona, unione di imprese locali, insieme ai partner tecnici Adecco formazione e Nexus.
Radiosanit, storia di un’impresa sanitaria privata
Mario Verdecchia, fondatore e amministratore unico di Radiosanit, azienda con sede a Roseto degli Abruzzi che eroga servizi sanitari, si racconta. Dagli inizi come tecnico radiologo al Sant’Orsola di Bologna all’idea di creare una struttura polifunzionale. Oggi Radiosanit svolge tanti servizi e per alcuni di questi, in particolare la diagnostica per immagini, è convenzionata con la Asl ed affianca il pubblico cercando di sostenerne l’attività e di abbattere le liste d’attesa.
Mario Verdecchia, quando e com’è nata l’azienda?
«Nasce da un’idea, frutto della mia esperienza di tecnico radiologo presso il Sant’Orsola di Bologna. Lì ho lavorato per circa sei anni e poi sono tornato ad Atri, dove sono nato e dove risiedevo, per proseguire presso l’ospedale cittadino il mio lavoro. Mi sono accorto subito, però, che questa dimensione mi stava stretta. Il mio desiderio era di mettere a frutto diversamente l’esperienza accumulata».
Caso Straccia archiviato, la rabbia dei familiari
Non è stata una morte violenta, il caso Straccia è chiuso. In dieci pagine il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, ha infranto le speranze di genitori e amici e, accogliendo le richieste del pubblico ministero Giuseppe Bellelli, ha archiviato la vicenda di Roberto Straccia, lo studente di Moresco (Fermo) scomparso a Pescara il 14 dicembre 2011 mentre faceva jogging e trovato cadavere in acqua lungo la costa di Bari il 7 gennaio 2012. Rimane il mistero sulla morte del giovane, che nello spazio di poche centinaia di metri, nella zona che divide le riviere nord e sud di Pescara, è letteralmente svanito nel nulla visto che le telecamere funzionanti nell’area lo intercettano mentre sale sul «Ponte del Mare» e ne perdono le tracce alla fine del collegamento ciclopedonale.
Se il genio (informatico) ha nostalgia delle sue origini
Un genio teramano si nasconde nella Silicon Valley. Si chiama Vincenzo Di Nicola, ha 33 anni. È ingegnere informatico e si è trasferito negli Stati Uniti mentre era ancora studente all’università. Bologna, altri tempi. A San Francisco, una nuova vita. Lì ha fondato, insieme a un collega italo-americano, l’azienda “GoPago” (www.gopago.com), nota per aver sviluppato un’applicazione mobile per pagamenti tramite carte di credito, contanti e smartphone. L’idea gli viene quando, allo stadio dei Giants, durante una partita di baseball contro i Washington Nationals, finiscono le birre e il suo amico Leo si alza per ordinarle. Poco dopo, Barry Bonds batte il record di homerun segnati nella storia del baseball americano senza che Leo, in fila per le bevande, possa vederlo…
Carmine, torneo con tanti campioni per ricordarlo
«Sono 5 le cose nella vita che non puoi recuperare….. Un sasso, dopo averlo lanciato. Una parola, dopo averla detta. Un’occasione, quando l’hai persa. Il tempo, quando se n’è andato. Una persona, quando muore. La vita è breve. Infrangi le regole. Perdona velocemente, bacia lentamente. Ama sinceramente. Ridi senza controllo. E non rimpiangere nulla che ti abbia in passato fatto sorridere! Goditi la vita! ».
Parole e pensieri di Carmine Verni, teramano, scomparso troppo presto dalle strade che i suoi tanti amici percorrevano insieme a lui, spesso, guidati dalla sua straordinaria voglia di vivere e dalla sua energia…
Tarullo, un talento abruzzese tra folk-rock e blues
Un cantautore italiano che coniuga canzoni abruzzesi a sonorità folk-rock e blues. Lui si definisce così, ma Adriano Tarullo, talento musicale abruzzese ancora (purtroppo) poco conosciuto, è molto di più.
Tarullo sorprende piacevolmente, oltre che per la consolazione e il piacere che offre la sua musica, anche per la quantità di riferimenti presenti nelle tredici tracce contenute nel suo ultimo disco “Anch’io voglio la mia auto blues”, partorito tra il ventre lacustre della sua Scanno e i rari pub che spuntano tra il verde e i deliziosi borghi del Parco nazionale d’Abruzzo.
Solo per citare alcune delle innumerevoli sensazioni che ci ha regalato, possiamo dire che nelle sue canzoni c’è l’eco della migliore tradizione dei cantautori italiani, quella tra i Settanta e gli Ottanta…
Io, mamma incompresa di una malata rara
Chiara è una bambina di 12 anni e vive a Giulianova (Teramo). E’ affetta da una malattia genetica rara, la glicogenosi 1a (poco più di cento casi in tutta Italia). È costretta a mangiare continuamente sia di giorno che di notte per evitare di cadere in ipoglicemia, con possibile insorgenza di convulsioni e coma, pertanto richiede una continua e attenta sorveglianza.
Ogni tre ore Chiara, con l’aiuto della mamma Gabriella che si alza due volte a notte per controllarla, deve fare lo stick glicemico e alimentarsi con un particolare latte privo di lattosio. Tutte le volte che vomita o ha la febbre, Gabriella e il marito portano di corsa Chiara al pronto soccorso dove le devono mettere una flebo di glucosio per tenerle i valori glicemici nella norma.
Il potere delle Logge secondo Serpentini
Saranno Teramo e Bellante le sedi per la doppia presentazione dell’ultima fatica editoriale del professor Elso Simone Serpentini, “All’Oriente di Teramo. La massoneria teramana tra storia e cronaca” (Artemia Edizioni, Mosciano 2013, pp. 392), questo il titolo del libro del docente teramano sulle origini della massoneria a Teramo. Certamente un libro che farà discutere nei prossimi mesi. La prima presentazione è prevista per giovedì 20 giugno, alle ore 17,30 nella Sala San Carlo del Museo Civico (Via Delfico, 36 – Teramo).
Insieme all’autore sarà presenteLuigi Ponziani, direttore della Biblioteca Provinciale “Delfico” di Teramo e autore di numerosi saggi storici sul periodo del fascismo e dell’intero Abruzzo. La manifestazione è stata patrocinata dal Comune di Teramo, dall’Associazione “Teramo Nostra” e dalla casa editrice “Artemia” di Mosciano Sant’Angelo.
Condannato (ieri e oggi) per aver detto no alla guerra
Nel 1983 il suo «no» alla guerra gli valse il carcere. Oggi, a distanza di trent’anni, continua a procurargli guai. È la storia di Marco R., 51 anni, teramano, testimone di Geova che, per aver rifiutato di indossare la divisa (e non aver aderito in alternativa al servizio civile sostitutivo introdotto nel 1972), finì dietro le sbarre prima a Peschiera del Garda e poi a Gaeta. Fu graziato dal Presidente della Repubblica, ma non congedato subito. In questi casi, infatti, non avendo espiato l’intera pena, l’amministrazione militare continuava a richiamare gli obiettori di coscienza. Così Marco fu esonerato e posto in congedo illimitato solo nel 1991, per effetto anche del recepimento di alcune sentenze della Corte costituzionale. Per quasi otto anni, quindi, essendo formalmente riconosciuto alla stregua di un militare, non ha potuto partecipare a concorsi pubblici, non si è potuto trasferire all’estero neanche per motivi di lavoro ed è stato escluso dal sistema sanitario nazionale.