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Estratta viva dalle macerie all’Aquila «Così mi sono liberata della paura»

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Marta Valente (ph. Storieabruzzesi.it)

Il sorriso contrasta con l’immagine che tutti conoscono di lei, rimasta sotto le macerie dell’Aquila per 23 ore e riapparsa come un miracolo il 7 aprile 2009. Marta Valente oggi ha 30 anni, lavora come ingegnere gestionale nel consorzio di imprese che governa in Abruzzo il Polo di innovazione dell’agroalimentare e guarda con ottimismo al futuro. La sua vita è serena. Ha imparato a scacciare gli incubi che la perseguitavano e seguito un corso di formazione per diventare «coach motivazionale», il professionista che aiuta gli altri a superare ostacoli e paure.

«Applico quotidianamente ciò che ho appreso aiutando me stessa e gli altri – spiega Marta -. La regola base è accettare quello che mi circonda non pretendendo che le situazioni si modifichino da sé. Dobbiamo essere capaci noi stessi di cambiare, solo in questo modo le cose saranno diverse». L’ex studentessa cita la «resilienza», cioè la capacità di reagire in maniera positiva agli eventi traumatici. Un concetto che ha studiato all’università, sui materiali, e poi è stata costretta a sperimentare sulla propria pelle. A distanza di sei anni dal sisma, condivide idealmente questo approccio con tutti gli aquilani.

Il paradosso di Marta Valente è che non ha ottenuto lo status di terremotata perché risiedeva fuori dall’area del cratere, alla stregua di tutti gli studenti fuori sede e dei lavoratori non residenti, come ricorda il suo avvocato Tommaso Navarra. Marta ha protestato senza mai piangersi addosso. Si è laureata in Ingegneria gestionale, con lode e menzione speciale, l’anno successivo al terremoto. Neanche la degenza in ospedale, fatta di 100 lunghissimi giorni, le ha impedito di sostenere gli esami mentre fuggiva da ricordi insopportabili.

«Dormivo quando sono stata svegliata dal boato – racconta – e ho capito troppo tardi ciò che stava succedendo. All’inizio ho sentito delle urla intorno, poi solo silenzio. I soccorritori si sono accorti di me dopo otto ore. Mi ha salvato la voglia di vivere e, forse, il fatto che non fossi cosciente della gravità della situazione». Marta è ancora oggi molto legata agli uomini e alle donne del Soccorso alpino e speleologico che l’hanno tirata fuori dalle macerie di via Generale Francesco Rossi 22. «Hanno impiegato quindici ore per estrarmi, il 7 aprile è la data della mia rinascita». Diciassette gli studenti che invece in quel crollo non ce l’hanno fatta. Due erano le sue migliori amiche, Federica Moscardelli e Serena Scipione, con un’altra condivideva l’appartamento, si chiamava Ivana Lannutti. Per quel disastro è stato condannato in primo grado e poi in appello il progettista e direttore dei lavori di restauro del palazzo, Diego De Angelis, padre lui stesso di una delle vittime.

«Devo questa nuova vita – continua Marta – alla mia forza di volontà e alla mia famiglia. Vado a cavallo, faccio lunghe camminate e quando posso viaggio». L’ex studentessa ha anche l’hobby di creare cosmetici. Realizza rossetti e saponi partendo da materie prime naturali come olio d’oliva, cera d’api e miele. «Ho scelto di non lasciare l’Abruzzo – sottolinea Marta – perché non volevo scappare ma contribuire a cambiare le cose. E oggi stanno cambiando. C’è una maggiore attenzione alla prevenzione, ai restauri, alle ristrutturazioni, alla costruzione di case antisismiche».

Una vita nuova, quella di Marta, in cui non c’è il timore di fare i conti con il passato. Il 26 marzo, in Campidoglio, un giovane geologo meritevole riceverà il premio di laurea dedicato agli studenti morti a L’Aquila, indetto dall’Associazione Vittime Universitarie del Sisma 6 Aprile 2009, dal Consiglio Nazionale dei Geologi e dalla sua Fondazione Centro Studi e finanziato con i proventi della vendita di un libro («Macerie dentro e fuori» del giornalista Umberto Braccili) che appoggia economicamente anche le battaglie legali delle famiglie delle vittime. Marta sarà lì, Marta non dimentica.

Nicola Catenaro

Da Corriere della Sera del 20 marzo 2015
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di Nicola Catenaro

venerdì 20 Marzo 2015 alle 8:24

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