Archivio per la categoria ‘Interviste’
«Anch’io voglio la mia auto blues. In Abruzzo»
Ho conosciuto Adriano Tarullo una decina di anni fa. Per caso. Fu mio fratello a farmi sentire un suo disco. Mi disse: lavora con me in azienda, a Colonnella, ma nei weekend suona in giro per pub e festival. Blues e dialetto abruzzese, naturalmente.
Mi colpì, allora, che il suo talento fosse ancora nascosto a livello locale. Un cantastorie che racconta le leggende della propria terra con la stessa facilita con cui, anche grazie a una buona dose di ironia, interpreta le storie di ordinaria solitudine, amore o disperazione che ciascuno di noi vive. Storie locali avvolte da una pellicola universale.
«Poesia e teatro in strada con la bici-biblioteca»
C’era una volta la MitoVelò… Anzi, c’è ancora e, a giudicare dalla giovane età e dal suo talento, ha ancora molte cose da dire. Ne sa qualcosa l’ideatrice di questo progetto poetico e un po’ magico.
Si chiama Fiona Sansone, è teramana, e si occupa prevalentemente di teatro per ragazzi come autrice, interprete e regista. Quando passa lungo le strade di Roma con la bici-biblioteca e si ferma a leggere le storie di Elliot, è difficile resisterle.
È un po’ come sentirsi ammaliati da un canto ancestrale, una vocina interiore di pura bellezza che supera qualsiasi divario o richiamo generazionale.
Radio e start-up, le due vite di Marco De Dominicis
Chi scrive gli deve un grazie per averlo avvicinato a un genio della musica come Nick Cave. Era il 1988. Avevo i capelli lunghi fino alle spalle e indossavo gli stivali anche d’estate. Barbara mi porse una cassetta, su cui era scarabocchiato il titolo dell’album, “Kicking Against the Pricks”, e mi disse che a suggerirne l’ascolto era suo cugino, un critico musicale. Consumai quel nastro e feci mie quelle canzoni. Ancora oggi le ascolto. Non fu l’unico regalo. Marco De Dominicis, ieri esperto di rock alternativo tra i più apprezzati in Italia, oggi imprenditore, farà capolino anche nel mio lavoro di cronista. La sua “Pagina Locale”, entrata nella top ten delle App più scaricate all’alba della commercializzazione dell’iPad, è ancora adesso un porto sicuro per chi è perennemente a caccia di notizie sul web. Quella che segue, dunque, è qualcosa di più di un’intervista.
Da un pianoforte teramano la passione per la musica
Teramo non è la sua città ma, in parte, è come se lo fosse. A Teramo è nato il papà Vittorio, musicista anche lui. A Teramo vivono e lavorano le sorelle. In città, per affetti e legame profondo con le proprie radici, Gabriele Bonolis torna dunque spesso. E, ogni volta, è l’occasione per inseguire il filo dei ricordi e rievocare quell’ideale pianoforte attorno al quale la scelta di fare della musica la propria vita e il proprio mestiere è stata (come fu per il genitore) un richiamo irresistibile. Violoncellista, compositore e direttore d’orchestra. Tra le sue collaborazioni spuntano nomi importanti come Ennio Morricone. Come è nata la passione per la musica? «Da un pianoforte. Sicuramente la presenza del pianoforte in casa è stata un forte richiamo».
L’informatico che porta il mondo nella città distrutta
Il suo nome è Graziano Di Crescenzo, ha trent’anni ed è un informatico con la passione per la geomodellazione. Sviluppa applicazioni e mappe 3D e tour virtuali. Un percorso di studi, il suo, equamente diviso tra pc e beni culturali. Tra cartografia online e monumenti reali. È l’ideatore del progetto “Hello L’Aquila” (www.hellolaquila.it) fruibile su Google Maps. Un tour virtuale del capoluogo abruzzese come si presenta oggi, a cinque anni dal sisma del 6 aprile 2009. In tre mesi, dotandosi pazientemente di tutti i permessi necessari per entrare nella zona rossa, Di Crescenzo ha scattato migliaia di fotografie. Che sono diventate le oltre 400 immagini panoramiche del tour.
«Agli italiani manca una cultura politica»
Fiammetta Ricci, docente di filosofia politica alla facoltà di Scienze politiche dell’Università di Teramo, negli ultimi mesi sembra essersi moltiplicata. Ha pubblicato tre libri, ottenuto l’abilitazione per professore associato, realizzato un disco jazz con musiche e testi scritti da lei, avviato un progetto teatrale. Procediamo con ordine. Partiamo dai libri.
Uno dei suoi ultimi libri s’intitola “I corpi infranti”. Che cosa sono?
«Sono tutte quelle condizioni della natura umana, quindi della persona, che hanno subìto nel corso dei secoli, in particolare dalla cultura greca antica fino ad oggi, delle fratture, delle decomposizioni…
Clinico e scienziato, le due anime di Lia Ginaldi
Talento lo aveva sin da ragazza, al liceo. Le compagne di classe ammiravano di lei soprattutto la capacità di approfondire, analiticamente, minuziosamente, come si smontano e si rimontano i frammenti di un puzzle, ogni singolo argomento. Ma era apprezzata anche la sua umiltà. Poi sono arrivate l’università, la laurea e due specializzazioni.
Troppo brava per stare in Italia, già allora. Così alla teramana Lia Ginaldi, medico, ricercatore e scienziato, toccò espatriare a Londra per esprimere il proprio talento. In Italia è tornata per il lato più tenero della sua vita: l’amore per le sue due figlie. Che convive con la passione, smisurata, per la medicina.
Se la passione per le spazzole fa crescere l’azienda
Lorenzo Dattoli, ingegnere, amministratore unico di Carbotech Srl, azienda con sede a Martinsicuro che produce spazzole per motori elettrici, può vantarsi di aver tagliato il traguardo dei quarant’anni con una posizione di tutto rispetto nel mondo dell’imprenditoria teramana e abruzzese.
Le continue conferme del successo dell’azienda sono recenti, la sua storia viene invece da lontano. Carbotech è il risultato di un’esperienza imprenditoriale nata nel 1965 con il nome di Elettrolitica del Basso Nera. Acquisita dal gruppo inglese Morgan Crucible nel 1972 e ceduta nel 2004 al gruppo statunitense Energy Conversion Systems…
«Tocco ciò che mi tocca e toccando sono toccata»
Chi ha visto le sue “dolls”, bambole sospese tra plastica realtà e onirica morbidezza, sa di cosa si parla in questa intervista. Antonella Cinelli, artista teramana tra le esponenti più apprezzate del movimento della “nuova figurazione italiana”, interpreta l’essere umano esaltandone pieghe e qualità tendenti all’immortalità. E lo fa con un garbo classico e una grazia misteriosa che affascinano e avvolgono. Ma quando è iniziato il suo rapporto con l’arte? «Il mio rapporto con l’arte è iniziato molto presto. Mi è sempre piaciuto disegnare e creare piccoli oggetti e in famiglia sono stata stimolata in tal senso. Sicuramente però un episodio in particolare ha segnato una svolta…
«L’Abruzzo non è più corrotto del resto d’Italia»
A L’Aquila, quando incontriamo Nicola Trifuoggi, c’è una fastidiosa pioggerellina che non consente neanche a chi è munito di ombrello di ripararsi.
È una sensazione per certi versi simile, ci viene da pensare, a quella di chi vorrebbe liberarsi da un incubo che invece gli sta sempre addosso e non lo fa respirare.
L’incubo vissuto da una città che, il 6 aprile 2009, si è vista crollare addosso non solo i muri delle case ma il diritto a un’esistenza normale. Il confronto con l’ex procuratore avalla i nostri pensieri.