Archivio per la categoria ‘Storie’
Il podcast (abruzzese) nato per non perdersi di vista
C’è chi parte per vivere un’esperienza professionale diversa, chi per inseguire un amore. Poi all’estero trovano davvero lavoro, mettono davvero su famiglia e non tornano più. Ma il legame con l’Italia resta fortissimo e, pur a volte criticandone gli aspetti negativi, tutti gli intervistati rimpiangono del nostro Paese le cose più preziose, la cucina al primo posto.
“Una vita da lontano” (su YouTube e altri canali social) è il podcast che racconta la vita degli expats italiani di oggi ed è nato dall’idea di tre giornalisti teramani i quali in passato – prima che due di loro si trasferissero all’estero – conducevano programmi radiofonici d’intrattenimento in alcune radio locali….
Praticamente inglese, anzi no… abruzzese
Nove anni trascorsi nei resort di tutto il mondo, dal 2002 al 2011, poi la decisione di trasferirsi con la futura moglie Anna a Londra, dove ha conseguito un master e per cinque anni ha lavorato come receptionist, organizzatore di eventi e addetto alle vendite e al marketing nel settore alberghiero. Il rientro in Italia nel 2017, in fuga dalla Brexit e dai costi eccessivi di una metropoli dove gli asili possono anche pesare più di tremila euro sul bilancio mensile di una famiglia con due bambini come la sua. Mattia Morelli, 39 anni, pescarese, ora lavora come consulente con il padre Giancarlo ma, nei ritagli di tempo, insegna agli altri con un podcast come parlare inglese nella vita di tutti i giorni o al lavoro.
Bosco Martese, sugli alberi i volti dei partigiani
“Passeggiavo in quei boschi e a un certo punto ho visto chiaramente quelle immagini come trasfigurate nella corteccia degli alberi. I nodi della corteccia, i segni sui tronchi, disegnano come per un effetto magico delle espressioni che in quel luogo sembrano arrivare dal passato, sembrano appartenere ai combattenti di quella battaglia. Ho immaginato che chiedessero aiuto, che ci implorassero di non scordarli”. Luciano Adriani, fotografo teramano con alle spalle una esperienza notevole anche come reporter, ha operato forse inconsapevolmente lui stesso una magia, vedendo qualcosa che altri non avevano ancora visto e riaccendendo i riflettori su un luogo, Bosco Martese, tanto celebrato e commemorato in passato quanto troppo spesso, almeno di recente, dimenticato o addirittura non conosciuto dalle giovani generazioni.
Dall’Abruzzo all’Onu per gestire i conflitti internazionali
Si chiama Oriano Micaletti, ha 59 anni e origini abruzzesi ed è un funzionario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (l’ONU che in sigla tutti conosciamo). Ha iniziato quasi trent’anni fa e ha fatto capo sempre, operativamente, alle Nazioni Unite. Fino a quando, tre anni fa, gli hanno proposto un trasferimento all’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa per gestire il conflitto in Ucraina. L’Osce ha sede a Vienna e riunisce 58 Stati che lavorano sulla base della Convenzione di Helsinki, solo in Europa, allo scopo di organizzare il dialogo soprattutto nel vecchio blocco dell’Est, in Paesi e regioni in crisi come Ucraina, Caucaso, Polonia, Ungheria…
Iaia e l’amore per l’Abruzzo (anche ai tempi del virus)
Iaia e l’amore per l’Abruzzo. Amore vero, che dal cuore di una bambina (purtroppo scomparsa per un brutto male) continua a riversarsi come liquido magico su tutto ciò che incontra. Tra le mille iniziative che la mamma Ida e la famiglia portano quotidianamente avanti, con l’associazione intitolata a Iaia, non poteva mancare quella riservata all’attuale emergenza sanitaria. L’associazione ha infatti donato due pompe di infusione dei farmaci al reparto di rianimazione del Covid Hospital G8 di L’Aquila. Ecco come la stessa associazione spiega le ragioni (profonde) di tale gesto.
Il legame tra Il sogno di Iaia e l’Abruzzo è una di quelle storie che vanno oltre il tempo e lo spazio, fatta di quei sentimenti che permeano e riempiono l’anima in modo indissolubile…
L’Abruzzo da mille e una notte visto dal Kuwait
Damiano Crognali è un giornalista e videomaker italiano. Attualmente vive in Kuwait, dove ha seguito la fidanzata (trasferitasi qui per lavoro) e dove fa il corrispondente dell’agenzia di stampa AGI per il mondo arabo.
Damiano non si occupa solo di lanci di agenzia, possiede anche una sua… agenzia di comunicazione audiovisiva con cui realizza e vende, in giro per il mondo, prodotti di alta qualità per enti ed aziende che poi promuove su web e social.
L’abruzzese che ha scelto a tavolino il Paese in cui vivere
Mauro Rizzello ha 44 anni, lavora in Tesla, ad Amsterdam, dove in qualità di tecnico (“service technician” è la sua qualifica) mette a punto in officina le strabilianti supercar elettriche di Elon Musk e, nel tempo libero, fa il deejay e va in bici. Mauro ha origini abruzzesi, viene da Pescara, l’ha lasciata senza pensarci due volte dopo aver deciso a tavolino, in base ai suoi gusti e alle sue esigenze, il Paese in cui vivere. E nella sua testa si è materializzata l’Olanda. È accaduto dopo aver preso coscienza del fatto che l’Italia, nonostante i vari tentativi, non si adattava al suo spirito, al suo modo di essere e ai suoi sogni.
L’Abruzzo gotico che assomiglia a un racconto di Poe
Non capita tutti i giorni di imbattersi in chi ha una passione analoga alla propria. Se poi la passione si rivela gemella, il caso è unico. Pensavo peraltro di essere tra i pochissimi, attualmente, a osservare la mia regione, l’Abruzzo, con gli occhi di scrittori come Poe o Lovecraft, e a cercare di estrapolare da questa visione un progetto culturale o dei semplici racconti in stile. Poi, giorni fa, navigando sui social, ho scoperto che esiste una pagina Facebook Gotico Abruzzese. E che a questa pagina corrisponde un blog, pieno di immagini e suggestioni meravigliose. Un reperto prezioso. Da autentici collezionisti. Abbiamo indagato. Ecco cosa ci ha risposto Antonio Secondo, editor e fondatore del progetto.
Ciro il Lupo e il viaggio alla ricerca di noi stessi
«Tutto quello che mi circondava scomparve. I rumori del bosco e il canto degli uccelli si spensero all’improvviso perché esistevano solo loro, esistevano solo i lupi… Nei loro occhi color ambra non c’erano paura e neppure aggressività ma solo curiosità. La natura amica mi stava facendo un dono di inestimabile valore e la magia di quel momento impresse dentro di me un’impronta indelebile». Chi parla, anzi chi scrive è Ciro Manente, Ciro il Lupo per gli amici, e il passo che riportiamo è tratto dal suo libro “Sulle tracce dei lupi” (Ricerche&Redazioni, 2018, 112 pagine), il racconto della sua esperienza nel profondo della natura abruzzese, tra boschi intricati e alte cime dorate di sole o umide di ombra.
Banco Alimentare, venti anni di «bene fatto bene»
Passato, presente e futuro in quattordici pannelli. Si intitola “C’è qualcosa di grande tra di noi. Il Banco Alimentare dell’Abruzzo: da 20 anni tra la gente, accanto ai poveri” la mostra documentaria realizzata in occasione del ventennale della sede abruzzese, a cura del giornalista Piergiorgio Greco, in esposizione nella sede centrale di via Celestino V a Pescara. Un affascinante percorso che ricostruisce le origini e i passi successivi con interviste, testimonianze, documenti, foto e numeri, e racconta cosa è oggi il Banco Alimentare dell’Abruzzo: una realtà stimata, in grado di affiancare con efficacia ed efficienza una rete di enti convenzionati di Abruzzo e Molise che assistono oltre 47 mila indigenti nelle due regioni.