Archivio per la parola chiave ‘alberto pepe’
Una pietra ricorderà il sacrificio di Pepe
Domani, martedì 12 gennaio, la città di Teramo sarà protagonista di una tra le più riuscite e significative iniziative degli ultimi anni in tema di memoria storica e arte. Come accade in molte città europee, anche a Teramo l’artista tedesco Gunter Demnig depositerà nel tessuto urbanistico e sociale una testimonianza diretta che costituisce un tassello della memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti.
L’iniziativa consiste nell’incorporare nel selciato stradale delle città, davanti alle abitazioni che sono state teatro di deportazioni, blocchi in pietra muniti di una piastra in ottone e recanti il nome dei deportati.
Diario di Alberto: dissi no e diventai un numero
“Ufficiale di Artiglieria teramano, partecipò alla Campagna di guerra in Croazia e dopo l’8 settembre 1943 non accettando la collaborazione con i tedeschi, fu arrestato dai nazisti e tradotto in Germania con il numero 63313. Recluso in vari campi di concentramento come quello di Wietzendorf dove incontrò vari teramani (tra cui Carino Gambacorta successivamente Sindaco di Teramo) prima del suo trasferimento nel campo di “rieducazione al lavoro” di Unterluss, nei pressi di Amburgo, lasciò il diario che era parte della sua vita ai suoi compagni di prigionia che lo custodirono.
Il diario fu riportato da Ezio Di Curzio alla moglie Rosina. Le sua pagine racchiudono tutta l’angoscia di un uomo che continuò a sperare fino alla fine nella libertà. Morì a seguito di torture e vessazioni il 4 aprile 1945. Il diario della Prigionia “Cara Rosina” è stato edito dall’Istituto Abruzzese per la Storia d’Italia dal fascismo alla resistenza.” Questa la biografia di Aberto Pepe, Medaglia d’Argento alla memoria.