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L’avvocato “velista” che gareggia solo in serie A
Non è Sergio Valente il parrucchiere delle dive, scherza lui, ma Sergio Quirino Valente. Avvocato di quarta generazione: padre avvocato, nonno idem, persino il bisnonno esercitava la professione. “Avvocato velista” si definisce, ma è sempre la sua vena ironica a farla da padrone. Grande organizzatore, ha tre passioni fondamentali: la legge (di cui vive), lo sport e la musica.
Sergio Quirino Valente, iniziamo dall’uomo di legge. Come è diventato avvocato?
«Devo dirle la verità: nella mia testa non dovevo fare l’avvocato. Mio padre, per sua passione, mi aveva indirizzato verso due strade: la musica e gli studi di giurisprudenza. Così mi diplomai in pianoforte e mi laureai in legge. Ma la mia vita era la musica. E io onestamente pensavo che avrei fatto il musicista. A venticinque anni, però, mio padre morì e la mia vita cambiò. Rimasi con mio zio, anche lui avvocato. Ma sentii ugualmente una grande responsabilità sulle spalle. Era il 1980. Da lì è iniziata la mia carriera».
Tarquini, il campione che ha battuto Fangio
È nato a Giulianova nel 1962 e, come tutti quelli che hanno fatto carriera in questo mondo, ha iniziato con i kart, l’unica vera attività propedeutica allo sport automobilistico. Ha avuto la fortuna di avere una pista storica dove correre nella sua città, la “Pista Gialla”. E lì, per Gabriele Tarquini, 49 anni, di mestiere campione, è iniziato tutto. Lo incontriamo a San Nicolò (Teramo), ad un convegno di medici che l’hanno scelto come testimonial/modello di una vita sana. Poca carne, niente alcol, attività fisica costante, giusto riposo. Non resistiamo alla tentazione e attacchiamo bottone. Ecco il resoconto della chiacchierata.
Tarquini, agli inizi, ha detto grazie alla fortuna o al talento?