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Roberto Michilli e le quaranta poesie di Lermontov
Giovedì 22 maggio, alle ore 17, presso la Biblioteca Provinciale “Melchiorre Delfico” di Teramo (Sala Audiovisivi – secondo piano), si terrà la presentazione del libro Quaranta poesie di Michail Jur’evič Lermontov (traduzione e cura di Roberto Michilli). Oltre a Roberto Michilli interverranno Luigi Ponziani (direttore della biblioteca), Leandro Di Donato, Paolo Ruggieri e Paola Vagnozzi. Letture di Antonella Ciaccia.
In Italia la fortuna di Lermontov è legata quasi esclusivamente a Un eroe del nostro tempo, edito nel 1840 e destinato a inaugurare la stagione dei grandi romanzi russi, mentre la produzione poetica continua a essere una terra pressoché inesplorata. L’unico a confrontarsi sistematicamente con i versi di questo astro fugace delle lettere russe è stato Tommaso Landolfi, che ha tradotto con esiti mirabili quasi tutti i poemi e un’ampia scelta delle liriche, privilegiando decisamente quelle più precoci, anteriori al 1837.
Le storie grottesche de “Il diavolo all’incrocio”
«Se mai i suoi incubi dovessero spingerlo a fuggire in un’isola deserta, Catenaro porterebbe con sé le opere di Kafka e Poe. La sua creatività è attratta dalle parentesi del mistero e dell’ignoto, la sua fantasia si accende quando può dare corpo a vicende strane e grottesche». Così scrive Simone Gambacorta, critico letterario e segretario del Premio Teramo per un racconto inedito, nel risvolto di copertina del libro Il diavolo all’incrocio, terza opera letteraria del giornalista, scrittore e poeta abruzzese Nicola Catenaro, pubblicata da Galaad Edizioni all’interno della collana “Avalon” riservata al fantasy e al gotico.
Il libro, che sarà presentato venerdì 22 giugno, alle ore 18, nella sede de L’Arca, Laboratorio per le arti contemporanee del Comune di Teramo, in largo San Matteo (all’interno dei locali dell’ex Provveditorato al primo piano), raccoglie nove racconti in cui l’autore narra le avventure, spesso paradossali e surreali, di personaggi che inciampano loro malgrado nelle trappole del caso e nei nodi beffardi dell’esistenza.