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L’arte che tramuta i pastori in cowboys
Ama gli angoli nascosti della montagna abruzzese, che ha girato in lungo e in largo a caccia di inquadrature. E ama soprattutto i personaggi che vi abitano, i quali nel suo obiettivo appaiono più simili a cowboys americani che a pastori italiani. Ritratti che sembrano dipinti e che l’”Hasselblad Bulletin”, la rivista online della più importante azienda mondiale di macchine fotografiche d’alta qualità, ha deciso di pubblicare nell’ultimo numero. Un bel riconoscimento per Maurizio Anselmi, il fotografo artista che più di tutti conosce paesaggi e gente del Gran Sasso. Per lavoro e per passione. Due elementi che costellano una lunga carriera svolta con dedizione cercando (e riuscendo nell’intento) di stare alla larga da matrimoni e cerimonie, l’attività che di solito i fotografi di professione svolgono per necessità.
I cowboy abruzzesi di Anselmi sul “Bulletin”
I ‘Ritratti dei pastori’ di Maurizio Anselmi sono stati pubblicati sull’ultimo numero di Hasselblad Bulletin, la rivista online della più importante azienda mondiale di macchine fotografiche d’alta qualità. La rivista – che ogni mese dà spazio a fotografi internazionali che utilizzano le mitiche macchine della ditta svedese (una Hasselblad ha ripreso lo sbarco dell’uomo sulla Luna) – nell’edizione di ottobre ha dedicato un intero servizio, ‘The People Behind the Landscape’, al reportage fotografico che Anselmi sta realizzando dalla scorsa primavera tra i pastori e la gente del Gran Sasso.
Otto in tutto gli scatti pubblicati dal Bullettin, ma il lavoro di ricerca del fotografo teramano è ancora in progress. Un vero e proprio racconto per immagini della montagna d’Abruzzo, questa volta però declinata partendo dai volti, dai gesti, e soprattutto dalla semplice quotidianità di chi questa terra la vive, la lavora e la fa continuare ad esistere.
Habitat 01, omaggio a una generazione di artisti
Habitat 01 è una ricognizione, una collettiva a cura di Umberto Palestini, sulle realtà creative legate alla città di Teramo, dopo le personali dedicate a Giuseppe Stampone, Marco Chiarini e Georgia Tribuiani. La mostra è una panoramica che intende segnalare personalità artistiche, legate ai diversi linguaggi estetici delle arti visive contemporanee (pittura, fotografia, scultura, disegno, installazione), che vivono, operano o si sono formate nel nostro territorio. La volontà è di creare un focus, un dibattito su artisti che hanno contribuito a delineare la fisionomia culturale della città, facendo emergere un panorama di valenza nazionale, vista la ricchezza espressiva testimoniata dalle loro opere.